RICAVARE UN SECONDO BAGNO IN CASA: REQUISITI E ITER DA SEGUIRE

Una richiesta sempre più comune tra chi cerca casa è che vi siano presenti due bagni. Le case di recente costruzione o quelle che hanno già subìto interventi di restauro, spesso sono già provviste di doppi servizi, ma può valere la pena prendere in considerazione anche appartamenti con un solo bagno per poi pensare di ricavarne un secondo.

Chiaramente se deciderai di realizzare un secondo bagno nella tua nuova casa dovrai farti seguire da un professionista, ma è utile che tu abbia già alcune informazioni di base per poter fare le prime valutazioni già dalla prima visita di un immobile.

In questo articolo ti spiegherò quindi quali sono i requisiti che una casa deve avere e qual è l’iter burocratico da seguire per poter realizzare il tanto desiderato secondo bagno.

Avere queste informazioni ti può aiutare a scegliere più consapevolmente la tua nuova casa senza incappare in brutte sorprese, a destreggiarti meglio durante la realizzazione dei lavori e a verificare che vengano presentate tutte le pratiche correttamente.

 

Ci sono gli spazi necessari per realizzare un secondo bagno? 

Questo è il primo fondamentale aspetto che dovrai valutare per capire se una casa ha i requisiti per la realizzazione di un secondo bagno. Chiaramente, per ricavare un locale extra all’interno del perimetro esistente, sarà necessario ridurre la metratura di altri ambienti dell’abitazione, ma questa operazione non può essere realizzata a discrezione del proprietario, perché si rischierebbe di commettere un abuso e perdere, quindi, l’agibilità dell’immobile.

Le caratteristiche dei locali di un’abitazione, infatti, sono disciplinate principalmente da queste leggi e regolamenti:

 

Superfici minime dei locali

Ecco alcune delle indicazioni che possono interessarti per quanto riguarda le superfici minime che devono rispettare i locali di un’abitazione per garantirne l’agibilità:

  • soggiorno – superficie non inferiore a 14 mq. (escluso un eventuale angolo cottura)
  • cucina –  superficie non inferiore a 9 mq.
  • camera da letto singola – superficie non inferiore a 9 mq.
  • camera da letto matrimoniale o doppia – superficie non inferiore a 14 mq.
  • corridoio – larghezza minima di 100 cm

 

Caratteristiche dei servizi igienici

Per quanto riguarda i servizi igienici, invece, devi sapere che la legge non stabilisce dimensioni minime; vi sono piuttosto delle norme (UNI 9182:2014) che forniscono indicazioni riguardo le distanze minime da rispettare nell’installazione dei sanitari. Tieni quindi presente che per realizzare un bagno completo di tutti i sanitari, rispettando le distanze minime, avrai bisogno di circa 4 mq di superficie.

Ricorda anche che:

  • nell’abitazione deve essere presente almeno un locale adibito a servizio igienico dotato di:
    • water
    • bidet (o, in alternativa, di doccino su water)
    • lavabo
    • doccia o vasca da bagno
  • l’accesso ai servizi igienici deve avvenire preferibilmente da corridoi o disimpegni. Nel caso in cui l’accesso al bagno avvenga direttamente dalla cucina o dal soggiorno, il locale dovrà essere munito di antibagno
  • i bagni ciechi devono essere dotati di sistema di aspirazione forzata

 

Non hai spazio a sufficienza?

E se dovessi renderti conto che non è possibile “rubare” spazio ad altri ambienti della casa per realizzare il secondo bagno?

In questo caso c’è un’altra opzione da considerare: se il bagno principale è molto grande, puoi pensare di dividerlo per ricavarne due. Ti consiglio comunque di affrontare le valutazioni più dettagliate alla presenza di un tecnico che sappia indirizzarti verso la soluzione più consona alle tue esigenze.

 

E le tubature per il secondo bagno?

Se hai fatto le prime valutazioni e pensi di avere spazio sufficiente in casa per ricavare un secondo bagno, ora dovrai porti il problema dell’allacciamento all’impianto idraulico; quest’ultimo si compone di due parti:

  • l’impianto di adduzione (acqua calda e fredda)
  • l’impianto di scarico

 

L’impianto di adduzione

È costituito da tubature di diametro ridotto e funziona a pressione. Per portare l’acqua al secondo bagno sarà necessario intercettare le tubature preesistenti più vicine e predisporre una diramazione.

Tieni presente che generalmente, più il secondo bagno sarà vicino ad altre stanze della casa servite dall’impianto idrico, meno invasivo sarà l’intervento di predisposizione delle nuove tubature; se invece il secondo bagno potesse essere realizzato solo lontano dalle tubature, si renderebbe necessario demolire porzioni più importanti di pareti e/o pavimenti o addirittura realizzare un impianto a controsoffitto.

Certamente conviene optare per soluzioni più invasive in caso siano già previsti interventi di ristrutturazione importanti che comprendano anche il rifacimento dei pavimenti e degli intonaci.

 

L’impianto di scarico

la questione più spinosa per la realizzazione di un secondo bagno riguarda sicuramente l’impianto di scarico. Questo, infatti, funziona grazie alla forza di gravità che fa defluire tutti gli scarichi verso il basso; perché ciò avvenga le tubature devono avere maggior diametro (per il wc almeno 8 cm) e devono rispettare sempre una pendenza di circa 1-2 centimetri ogni metro (1-2 %), anche nel caso in cui passino sotto ai pavimenti. Queste tubature sono  collegate alla colonna di scarico (“fecale”) che si sviluppa verticalmente dal tetto fino al piano strada, per poi collegarsi alle fognature.

Vuoi individuare la colonna di scarico a cui allacciare il nuovo bagno? Probabilmente sarà molto vicina al wc del bagno esistente, perché solitamente i wc,  per praticità, vengono collocati il più vicino possibile alle colonne di scarico, per evitare di dover far passare gli ingombranti tubi sotto al pavimento. Ancora una volta, più il percorso che dovranno fare i nuovi tubi sarà breve, meno problemi tecnici dovrai affrontare.

 

Il sanitrit 

Se invece hai necessità di realizzare il secondo bagno a una certa distanza dalla colonna di scarico, puoi prendere in considerazione di installare un wc dotato di trituratore-pompa, meglio conosciuto con il nome di Sanitrit. Questo dispositivo ha appunto la funzione di tritare e spingere via i liquami per mezzo di una pompa integrata; grazie a questo sistema è possibile realizzare tubazioni di scarico con diametri molto ridotti e senza dover rispettare la pendenza. Per la sua installazione, oltre allo scarico, sarà necessario predisporre:

  • una presa di corrente
  • un’entrata di acqua fredda per il wc

Ricorda quindi che in caso di blackout questo dispositivo non funzionerà e che dovrai avere qualche accortezza in più nel suo utilizzo; per il resto il Sanitrit rappresenta una valida soluzione a molti problemi nella realizzazione del secondo bagno.

 

Quali permessi servono per realizzare il secondo bagno?

Come già detto più volte in questo articolo, per realizzare il nuovo locale dovrai farti seguire da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra) che si occuperà di tutta la documentazione necessaria per presentare le pratiche. In ogni caso sappi che per questo tipo di intervento le pratiche edilizie previste sono:

  • CILA – comunicazione di inizio lavori asseverata
  • SCA – segnalazione di certificata agibilità

 

CILA

È la pratica necessaria per gli interventi di manutenzione straordinaria senza opere strutturali. Il tecnico si occuperà di depositare il progetto all’ufficio del Comune preposto asseverando la conformità dell’opera. Questa pratica ha il costo dei contributi di segreteria stabiliti dal proprio comune (solitamente non superiori a 200,00 €). Si deve presentare prima dell’inizio delle opere e i lavori possono iniziare immediatamente.

 

SCA

L’agibilità è l’insieme dei requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico, che rendono abitabile un immobile. Nel momento in cui vai a modificare le caratteristiche della tua abitazione, come la dimensione delle stanze e l’impianto idrico, che ne determinano l’agibilità, si rende necessario presentare questa segnalazione in cui dichiari che, nonostante le modifiche, l’agibilità sussiste. È quindi obbligatorio presentarla anche se sei in possesso di un certificato di agibilità precedente alle opere in questione; ricorda inoltre che eventuali difformità in questa dichiarazione sono responsabilità tua e del tuo tecnico.

La SCA va presentata entro 15 giorni dalla fine dei lavori e generalmente ha il costo dei diritti di segreteria, oltre alla parcella del tecnico che assevera l’agibilità del tuo immobile.

 

Ricapitolando

A questo punto dovresti avere le idee più chiare riguardo le pratiche e i requisiti necessari per la realizzazione di un secondo bagno; ricorda ancora una volta che dopo una prima valutazione fatta prendendo in esame quanto detto finora, dovrai:

  • affidarti a un tecnico esperto che realizzi il progetto attenendosi a tutte leggi vigenti, che presenti le pratiche agli uffici competenti e che segua la direzione dei lavori;
  • individuare una ditta valida, specializzata in ristrutturazione di bagni e di interni che si occupi della realizzazione dei lavori per il tuo secondo bagno.

 

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